Donne, minori, anziani, poveri, disabili. L’Europa per te è l’Europa che combatte la cultura dello scarto, l’esclusione sociale, le disuguaglianze generazionali, l’odio e l’intolleranza contro le diversità.

L’Europa per te è l’Europa che investendo energie e risorse sul lavoro di qualità e la giustizia sociale per tutte e tutti, al contempo, è in grado di sfidare le fragilità sociali ed economiche per costruire un sistema di welfare unico e universale, forte in tutta Europa.

Occorre armonizzare i 27 sistemi di welfare degli Stati membri che, come per il lavoro e per l’occupazione, generano squilibri e disparità dannose. Ostacoli per la costruzione dell’Europa sociale e giusta a cui aspiriamo come progressisti europei.

In un continente che invecchia velocemente, registra sempre meno nuove nascite e che non è ancora riuscito a risolvere la questione femminile legata alla parità salariale uomo-donna e di accesso alle carriere, e ancora che deve far fronte a nuove e vecchie sacche di esclusione sociale, è fondamentale elaborare un Piano europeo contro la povertà per proteggere ultimi e fragili in tutti i paesi membri.

Promuovere l’invecchiamento attivo, garantendo pensioni dignitose e una sanità all’avanguardia accessibile a tutte e a tutti.

Gli anziani rivendicano un ruolo attivo nella società, l’Europa può riconoscerlo e garantirlo con una strategia ad hoc, basata su tre capisaldi:

  • un patto intergenerazionale
  • il contrasto al divario sociale ed economico all’origine dell’isolamento e della discriminazione delle persone anziane
  • la garanzia del diritto di uscire dal mercato del lavoro, per combattere il modello della Silver Economy basato sull’obbligo di mantenere l’impiego oltre l’età pensionabile, perché lo Stato non è in grado di garantire alternative adeguate.

Rilanciare l’edilizia sociale, anche per le famiglie a reddito medio-basso, sempre più numerose in tutta Europa e inoltre un sistema di Garanzie Sociali a tutela di cittadini, lavoratori, disabili e minori che prevenga l’emarginazione sociale strutturale.

Il riconoscimento del diritto-dovere dei congedi per i padri e la trasparenza delle carriere a beneficio delle donne, libere così di potere essere madri e professioniste con l’obiettivo di promuovere l’occupazione femminile e la natalità.

Non lasciare nessuno indietro non è uno slogan, ma un faro che deve illuminare il percorso di miglioramento dell’Europa, al fine di mantenere al centro  – e consolidare – lo Stato sociale, fulcro di uno sviluppo inclusivo, basato sulle trasformazioni del nostro Secolo, e della costruzione di un modello economico al servizio della Persona e dei territori.

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