Erasmus4Ukraine, la mia proposta per il diritto allo studio ai giovani ucraini

Erasmus4Ukraine

Alla Plenaria del Parlamento europeo del 5 aprile scorso ho proposto di lanciare un Erasmus straordinario – Erasmus4Ukraine – per permettere ai giovani in fuga dalla guerra di continuare a studiare.

Ho presentato dunque una interrogazione parlamentare alla Commissione europea per chiedere la costituzione di corridoi accademici umanitari e fondi per consentire ai giovani ucraini di proseguire gli studi.

Aperta a tutto il Parlamento, 74 eurodeputati di diversi gruppi politici hanno firmato questa richiesta, supportando la mia proposta.

Milioni di persone in fuga

Dal 24 febbraio, giorno di inizio della guerra di Putin contro l’Ucraina, più di quattro milioni di profughi hanno cercato rifugio ai confini dell’Unione europea.

Per la maggior parte sono donne e bambini. Come sappiamo, infatti, fin dall’inizio delle ostilità, Kiev ha imposto la legge marziale e tutti gli uomini tra i 16 e 60 anni sono obbligati a restare in patria per combattere contro i russi.

Secondo il Ministero dell’Interno in Italia ci sono al momento 85.057 profughi, di cui 43.888 sono donne e 32.220 minori.

La mobilitazione di tutta la società europea per sostenere la popolazione ucraina è stata fin da subito storica ed esemplare. Servono, a mio avviso, azioni mirate per l’integrazione e l’inclusione.

Abbiamo il dovere di restituire a tutte queste persone almeno un piccolo “drappo” di normalità che gli è stata così brutalmente tolta da un giorno all’altro.

Erasmus4Ukraine, la mia proposta per i giovani rifugiati ucraini

La scuola, e la formazione in generale, sono aspetti essenziali della quotidianità dei bambini e dei ragazzi. La guerra spazza via anche questi preziosi momenti di socialità e di relazione, oltre che di pura istruzione.

Non ci sarebbe vittoria più grande che quella di riconsegnare nelle mani di tutti i giovani ucraini il loro futuro e le opportunità che Vladimir Putin e la sua folle guerra hanno cercato di strappargli via per sempre.

Con il sostegno di tanti colleghi eurodeputati, ho quindi presentato alla Commissione europea un’interrogazione parlamentare con richiesta di risposta scritta per chiedere la creazione di corridoi accademici umanitari. Con i quali garantire la continuità scolastica e universitaria ai bambini e ai ragazzi ucraini che si trovano ora in Europa. E a coloro che intendono lasciare il Paese.

La mia proposta Erasmus4Ukraine intende inoltre favorire il riconoscimento dei titoli di studio e dei crediti formativi che i giovani rifugiati acquisiranno negli atenei italiani ed europei per fare in modo che non perdano mesi o anni preziosi per la loro formazione.

Oltre l’accoglienza

La pandemia di COVID 19 ha dimostrato come il programma Erasmus+ può essere adattato per supportare la comunità dell’istruzione superiore nei momenti di bisogno. È giunto il momento di mettere in atto misure straordinarie per offrire aiuto a studenti, docenti e personale colpiti dalla guerra.

Decine di migliaia di studenti e accademici ucraini sono fuggiti dal paese nelle ultime settimane. La loro carriera scolastica e accademica è stata interrotta e molti di loro si trovano con poche risorse finanziarie, bloccati in giro per l’Europa.

Il popolo ucraino ha espresso la volontà di diventare membro dell’Unione europea e la solidarietà dell’Europa è più che mai necessaria. Nel frattempo, le risorse stanziate per l’Erasmus + vanno potenziate.

Con i fondi non spesi tra il 2020 e il 2021, e ulteriori risorse possiamo aiutare gli studenti e gli accademici a integrarsi. E a crescere in un nuovo ambiente universitario e a diventare indipendenti.

I giovani e una solida comunità accademica sono fondamentali per la ricostruzione post-bellica. Non possiamo permettere in nessun modo che si disperda il potenziale di idee e progetti per il futuro che, prima di tutto, i giovani possiedono.