L’Europa migliore è unita, sociale e federale

L'Europa migliore

Per questa impegnativa campagna elettorale, ho l’ambizione di mantenere al centro i temi europei. Un’ambizione sì. Perché di fatto il voto per il rinnovo del Parlamento europeo si è trasformato in un confronto politico a livello nazionale: i partiti sono impegnati a pesarsi nel proprio Paese piuttosto che in Europa. Accade in tutti gli Stati membri. La conseguenza è che l’Unione europea oggi non viene sufficientemente valorizzata ma soprattutto raccontata nel modo giusto ai cittadini e alle cittadine.

Da europeista convinta, penso che spostare l’attenzione degli elettori e delle elettrici dal livello europeo a quello nazionale sia sbagliato perché alimenta una errata percezione delle Istituzioni Ue e soprattutto mette in secondo piano il lavoro politico e legislativo che il Parlamento Ue ha svolto in questi cinque anni, nei limiti del potere di codecisione e controllo che i Trattati gli affidano.

Nei cinque anni di legislatura, tante volte ho dovuto criticare le proposte della Commissione europea dotata del potere di iniziativa legislativa, perché eccessivamente distanti dai bisogni e dalle esigenze dei cittadini e cittadine, delle imprese e delle amministrazioni locali. Se oggi molti dei provvedimenti legislativi a livello europeo approvati rispondono meglio alle esigenze e ai bisogni dei cittadini e delle cittadine, delle imprese e delle amministrazioni locali è grazie al Parlamento europeo.

Non è un caso che uno dei principali punti programmatici della mia agenda elettorale riguardi proprio il Parlamento europeo a cui deve essere affidato un ruolo politico e istituzionale centrale.  

Agenda elettorale Europee 2024, l’Europa per te

L’EUROPA MIGLIORE: REALIZZARE SUBITO L’EUROPA POLITICA

La mia agenda elettorale parte dalla realizzazione dell’Europa politica, senza la quale è impossibile portare a compimento il percorso d’integrazione dell’Unione europea. Tale percorso è indispensabile per rafforzare il ruolo del “vecchio” continente a livello internazionale – oggi più che mai, con due conflitti alle porte – costruire un modello di mercato basato sullo Stato Sociale, affinché il welfare sia sempre al centro delle politiche europee, e infine avvicinare l’Europa ai cittadine e alle cittadine. L’Europa deve potere ricoprire un ruolo riconosciuto, riconoscibile e credibile per fornire risposte adeguate e soprattutto rapide a soddisfare i bisogni delle persone.

LA MIA VISIONE DELL’EUROPA MIGLIORE

La mia visione di una Europa politica, Unita, Sociale e Federale mi ha spinta a sottoscrivere il Manifesto del Movimento Federalista Europeo perché condivido la “convinzione che la crescita dei movimenti critici verso l’Unione europea risieda tanto nella frammentarietà e nella fragilità istituzionale delle soluzioni proposte quanto nell’attribuzione all’Unione europea di responsabilità proprie degli Stati membri e che la via delle sovranità nazionali sia una pericolosa illusione destinata a rendere insignificante il ruolo del “vecchio” Continente”.  

Una delle priorità della decima legislatura europea – che inizierà in un contesto globale instabile e con dinanzi le sfide della transizione verde e digitale e del rispetto dello Stato di diritto – sia perciò la riforma dei Trattati europei. La riforma di Lisbona del 2007 non è più adeguata. Occorre un cambio di passo: dal rispetto dello Stato di Diritto come precondizione per far parte (e restare) nell’Unione europea alla istituzione di un ministro degli Esteri europeo per la Diplomazia e la Pace.

L’EUROPA MIGLIORE SI BASA SU SOLIDARIETA’ E FRATELLANZA

L’Europa, inoltre, deve puntare all’unità per mantenere vivi e vitali i valori della solidarietà e della fratellanza. Ho perciò sottoscritto anche il manifesto per le Europee 2024 di Rete in Opera, condividendone lo spirito e l’idea di una Europa che sappia accogliere “i soggetti più deboli, a partire da coloro che fuggono dalla morte e dalla disperazione cercando rifugio e dignità dentro i nostri confini”. L’Europa unita, infatti, è l’unica in grado di governare i flussi migratori con umanità e lungimiranza.

Le migrazioni non possono essere cancellate, come non possono essere violati i diritti fondamentali delle persone che fuggono dai conflitti, dalla fame e ora anche dalle conseguenze disastrose della crisi climatica. A livello europeo dobbiamo quindi rifuggire a ogni costo dalla logica dell’esclusione, e dalla cultura dello scarto, dell’intolleranza e del razzismo. Dall’idea dei confini sbarrati da muri di cemento o filo spinato.

NATALITA’

Al tempo stesso, penso che l’Europa debba investire energie e risorse per invertire la rotta sulla natalità e l’invecchiamento. Occorre, che s’impegni a implementare politiche di sostegno alle famiglie, incentivi finanziari per le nascite e le politiche di welfare a favore della conciliazione vita privata-lavoro”. Un punto cruciale per un continente che continua a invecchiare, senza neppure riuscire a offrire valide alternative agli anziani e alle famiglie, dove le culle vuote sono oramai la normalità e una grande emergenza sociale ed economica che rischia di bruciare sviluppo e benessere.

Occorre una rivoluzione culturale e politica a 360° che permetta finalmente alle donne di portare a termine quel percorso di emancipazione non ancora pienamente compiuto. Insomma, l’Europa migliore, quella che sto scrivendo con Voi, deve basarsi su nuovi modelli sociali ed economici che valorizzino sempre e comunque la dignità della Persona.

I due manifesti: