Artisti e creativi, i risultati ottenuti e le prossime tappe

Artisti e creativi

Il 21 novembre scorso è stato un giorno molto importante per gli artisti e i creativi in Europa. Il Parlamento europeo, infatti, ha approvato la Risoluzione di iniziativa legislativa volta a migliorare la condizione sociale e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore artistico-ricreativo, culturale e creativo, con ben 433 voti favorevoli.

In qualità di relatrice ombra del Gruppo dei Socialisti e Democratici in Commissione Lavoro e Affari sociali, mi sono impegnata a garantire diritti e tutele certe a milioni di lavoratrici e lavoratori e a tutelare le imprese, le associazioni, le cooperative e tutti gli organismi autonomi che operano nel settore.

Con questa direttiva, diciamo no ai falsi-autonomi e sì al lavoro di qualità e agli investimenti in cultura e creatività. Ovviamente, Fratelli di Italia e Lega hanno votato contro. Di nuovo. Questo risultato è solo la prima tappa di un cammino verso un futuro dove la cultura è protetta e valorizzata.

E noi siamo in prima linea.

IL PERCHÈ DEL MIO IMPEGNO PER ARTISTI E CREATIVI

All’indomani del voto in Aula, ho scritto e inviato agli addetti ai lavori e agli stakeholders del settore una lettera per informarli del risultato ottenuto, ripercorrendo le motivazioni alla base del mio impegno e le tappe di questi ultimi mesi.

Le lavoratrici e i lavoratori del settore artistico e creativo, più di altre categorie, hanno subìto le pesanti conseguenze economiche e sociali della pandemia di Covid-19. Effetti che persistono tuttora e di cui, come Socialisti e Democratici, abbiamo tenuto conto lavorando al testo della proposta della Commissione europea nelle due Commissioni parlamentari competenti, Lavoro e Affari sociali e Cultura.

IL DIALOGO CON I PROTAGONISTI DEL SETTORE

Questo risultato, raggiunto a beneficio di milioni di addetti, è stato possibile anche grazie al prezioso confronto e dialogo con i principali rappresentanti del settore creativo, dello spettacolo, della musica e della cultura, infine, di docenti e associazioni della società civile.

Lo scorso 26 giugno 2023 ho organizzato a Roma un’audizione pubblica su Una legge europea per la tutela sociale e professionale nel settore artistico, culturale e creativo in occasione della quale sono emersi molteplici bisogni e altrettante esigenze, divenute, successivamente, parte integrante della mia attività legislativa.

In particolare, ho insistito sulla richiesta alla Commissione europea di presentare una direttiva sulle condizioni di lavoro che vincoli gli Stati membri a determinare correttamente lo status occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, nonché a sviluppare nuove misure volte a garantire condizioni lavorative dignitose e migliorare i loro diritti sul lavoro.

PIÙ TUTELE PER I LAVORATORI E LE LAVORATRICI

I miei sforzi si sono concentrati anche nell’ottenere maggiori sostegni finanziari per l’intero settore degli artisti e dei creativi, per un accesso universale, effettivo e semplificato ai regimi di protezione sociale, indipendentemente dal loro status occupazionale e a sostegno di una trasferibilità dei diritti tra i vari regimi di sicurezza sociale per coloro che spesso cambiano e/o combinano il lavoro, passando da dipendenti ad autonomi, o da un Paese all’altro.

LE MIE PROPOSTE

Ho lavorato anche su altri problemi irrisolti e urgenti per le lavoratrici e i lavoratori del settore, come l’inclusione del principio di una remunerazione equa e adeguata, in modo tale da riflettere l’effettivo livello di istruzione, competenze ed esperienze professionali; alla messa al bando di tutte le forme di lavoro sottopagate, inclusi i tirocini; alla trasferibilità dei diritti; a un miglioramento della copertura della contrattazione collettiva per garantire condizioni di lavoro dignitose; al riconoscimento della presenza di redditi discontinui che comportano periodi contributivi non regolari oltre che, come spiegato spiegato sopra, alla corretta determinazione dello status occupazionale, per scongiurare i falsi autonomi.

Ho puntato molto sulla valorizzazione dei titoli di studio in ambito artistico e culturale, ottenendo un ampio consenso sulla promozione di sistemi automatici di riconoscimento e convalida reciproca dei diplomi e di altre qualifiche e competenze, nonché sulla tutela delle nuove forme di organizzazioni innovative di associazioni – in crescita nel nostro Paese – come le cooperative e le organizzazioni autogestite, al fine di garantire loro, e alle loro reti, un maggiore sostegno politico ed economico, ma anche, un riconoscimento di pari livello rispetto alle altre realtà imprenditoriali del settore, affinché si tenga conto delle loro specificità per un paritario accesso a progetti e politiche.

Ho, inoltre, contribuito a rafforzare la dimensione di genere, in particolare attraverso politiche nazionali strutturali in grado di arginare e combattere ogni forma di disuguaglianza e discriminazione.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE, RISORSA IMPORTANTE MA DA REGOLAMENTARE

Infine, il settore artistico e culturale è particolarmente esposto allo sviluppo tecnologico e del digitale. Per questo, ho insistito sulla necessità di prestare maggiore attenzione alle possibili ripercussioni negative della digitalizzazione e di un utilizzo deregolamentato dell’Intelligenza Artificiale generativa o Deep Learning che rischia di dare origine a un processo di sostituzione uomo-macchina. Ho ritenuto quindi fondamentale difendere i diritti e il benessere di artisti e creativi in ambienti sempre più digitalizzati, chiedendo alla Commissione europea di presentare al più presto una proposta legislativa specifica. 

Come Gruppo dei Socialisti e Democratici, siamo riusciti a fare inserire nella risoluzione il principio della condizionalità sociale, strumento cruciale per adeguare i programmi di finanziamento diretti e indiretti, nazionali ed europei, al rispetto dei vincoli sociali e del lavoro, compreso l’obbligo di remunerazione per le ore dedicate alla ricerca, alle prove e alla preparazione.

ARTISTI E CREATIVI, LE PROSSIME TAPPE

La Commissione europea dispone adesso di tre mesi per rispondere alla nostra iniziativa parlamentare e presentare delle proposte vincolanti adeguate in linea con le istanze avanzate dal Parlamento europeo.

La risoluzione rappresenta l’apripista verso una legge europea per la tutela sociale e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori della cultura, del cinema, della musica, dell’arte, dello spettacolo e dei creativi, e per la valorizzazione di tutte le realtà imprenditoriali sane e di qualità.