Grano ucraino, stop importazioni decisione meschina e sbagliata

Grano ucraino

Nei giorni scorsi, prima la Polonia e l’Ungheria, e poi la Slovacchia, la Bulgaria e la Romania hanno vietato l’importazione e il transito di grano e di altri prodotti alimentari dall’Ucraina.

A causa dell’invasione russa, che ha portato al blocco di alcuni porti del Mar Nero, il grano ucraino attraversa i confini dei paesi dell’Est Europa liberamente. L’Unione europea infatti, come ho spiegato nel dettaglio in questo articolo, ha sospeso i dazi all’importazione e garantito dei corridoi verdi o di solidarietà che dall’inizio del conflitto consentono il commercio dei prodotti agricoli ucraini.

Si sono registrati alcuni ingorghi logistici e accumuli di grano nei silos di stoccaggio. Ma ciò che più preme oggi i paesi del blocco di Visegrad è il prezzo competitivo del grano ucraino che li ha spinti a pretendere dall’Unione europea risorse per agricoltori e allevatori che in queste settimane hanno protestato minacciando il consenso dei partiti di maggioranza al governo, in modo particolare in Polonia, dove a ottobre prossimo si voterà per rinnovare l’Esecutivo e il Parlamento nazionale.

LE DECISIONI UNILATERALI DEI PAESI DANNEGGIANO L’EUROPA

Decisioni unilaterali e a sorpresa come quella assunta dai paesi di Visegrad sono contrarie allo spirito europeo e ai principi di solidarietà e unità sanciti nei Trattati. Non solo, sono scelte politiche dannose e divisive per l’Unione che sta compiendo uno sforzo importante per sostenere Kiev contro l’inaccettabile aggressione russa. Sono convinta quindi che la strategia europea sul grano ucraino debba continuare. La Commissione europea ha il compito di vigilare i prezzi ed evitare le speculazioni sul mercato, ma non può neppure restare ostaggio di una manciata di paesi membri liberi di muoversi in ordine sparso. Deve agire in fretta prima che le situazioni diventino esplosive e più difficili da gestire.

Mesi fa, ad esempio, chiesi al Commissario all’Agricoltura, Wojciechowskj, di intervenire già solo contro l’inflazione e la svalutazione degli aiuti economici previsti dalla Politica Agricola Comune 2023-2027, proponendo di attingere dalle risorse ricavate con la tassazione sulle quote di CO2 e altri gas serra prodotti dall’industria europea. Per dare un po’ di ossigeno agli agricoltori italiani ed europei. Ad oggi purtroppo la mia risposta resta inascoltata.

In questo video messaggio spiego perchè lo stop alle importazioni di grano proveniente dall’Ucraina è sbagliato e avrebbe danneggiato pesantemente l’Europa.