Made in Italy, vittoria degli agricoltori. Più tutele per i marchi protetti

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La Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo ha approvato all’unanimità la relazione sulla riforma del sistema delle indicazioni geografiche: una ottima notizia per i nostri agricoltori e le filiere made in Italy!

Lo scorso 20 aprile si è concluso l’iter di discussione sulla relazione del collega Paolo De Castro con cui c’è stata una stretta e proficua collaborazione sul testo per emendare la proposta della Commissione europea che da subito ho definito irricevibile. Grande soddisfazione: le nostre modifiche mettono al centro i nostri produttori e un sistema che vale almeno 75 miliardi di euro l’anno di fatturato nel mercato unico europeo.

COSA PREVEDE LA RELAZIONE PER PUNTI

Il testo approvato rafforza notevolmente il sistema della Dop Economy. Tra gli emendamenti infatti ce n’è uno in particolare prezioso per la battaglia che l’Italia sta portando avanti in difesa delle sue specialità a marchio protetto. Ricorderete sicuramente la vicenda del Prosek croato. Il marchio infatti evoca menzioni tradizionali a denominazione di origine protetta, quali il Prosecco italiano.

La relazione del Parlamento europeo vieta quindi casi di evocazione o Sounding che hanno investito un altro prodotto tradizionale made in Italy: l’aceto balsamico di Modena. La controversia ha visto contrapposte il nostro Paese, la Slovenia e Cipro. Queste ultime hanno preteso il riconoscimento dell’aceto balsamico “sloveno” o “cipriota” come prodotto a denominazione di origine protetta.

STOP A SOUNDING ED EVOCAZIONI

Il Parlamento europeo quindi mette nero su bianco la lotta a fenomeni pervasivievocazione e Italian Sounding – che, non solo, generano concorrenza sleale nel mercato europeo ma sottraggono anche miliardi di euro di ricchezza ai nostri agricoltori e alle nostre imprese di eccellenza.

L’Italia rappresenta la fetta più grande del settore delle indicazioni geografiche. Su 75 miliardi di fatturato Ue, la Dop economy dell’Italia vale da sola circa 20 miliardi.

Secondo i dati presentati dal Centro Studi Divulga, il sistema Dop e Igp dell’agroalimentare made in Italy è in continua crescita. Con un fatturato, vino escluso, che ha raggiunto gli 8 miliardi di euro (+9,7% su base annua). E le esportazioni i 4,4 miliardi (+12,5%). Il 77,5% del fatturato è concentrato nei primi dieci prodotti simbolo del made in Italy, a partire da Parmigiano Reggiano Dop (1,6 miliardi), Grana Padano Dop (1,45 miliardi) e Prosciutto di Parma Dop (650 milioni).

Infine, un altro aspetto che considero positivo della revisione al sistema delle Indicazioni geografiche è che gli Stati membri resteranno responsabili dell’applicazione dei disciplinari a livello nazionale e potranno predisporre delle deroghe in caso di necessità.

Inoltre, i sigari verranno riconosciuti come Specialità Tradizionali Garantite (o STG). In Italia, c’è una luna e importante tradizione. Artigiani e artigiane specializzate realizzano sigari di qualità conosciuti in tutto il mondo. La mia visita agli stabilimenti di Sigaro Toscano.

Al contempo, la Commissione conserverà il compito di registrare, modificare e cancellare le Indicazioni geografiche, mentre il ruolo dell’EUIPO (l’Ufficio europeo dei brevetti) viene ridotto a compiti meramente consultivi.

La riforma approvata sarà ora sottoposta alla Plenaria del Parlamento europeo entro ottobre 2023, e passerà poi nelle mani del Consiglio e della Commissione per i negoziati in Trilogo, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione finale entro la fine dell’anno.