Newsletter 56, 10 novembre Insieme con Daniela verso la nuova Europa

Newsletter 56 – La guerra israelopalestinese è una delle peggiori notizie del 2023 e di una Legislatura europea, oramai agli sgoccioli, tormentata e difficile.

Non una, bensì due grandi conflitti bussano alle porte della Unione europea, la quale in politica estera non è in grado, ancora, di pensare e di agire come un attore unico.

È giunto il momento di una riflessione profonda delle cause e delle responsabilità politiche, in modo particolare dell’Unione europea e dell’Occidente, su questa nuova e pericolosa crisi Mediorientale.

Questi gli altri argomenti che ho approfondito in questo numero:

  • SALARIO MINIMO, QUATTRO GRANE PER IL GOVERNO MELONI

Sul salario minimo, il governo Meloni si ostina a voltare la testa dall’altra parte. La pronuncia del CNEL, il 12 ottobre scorso, non ci ha sorpreso affatto e costituisce un dato politico molto importante. Il governo Meloni ha avuto sei mesi e poi 60 giorni – se solo avesse voluto – per spiegare a milioni di italiane e di italiani perché la proposta di legge sul salario minimo del PD e delle altre opposizioni non era convincente e quali articoli e quali passaggi della proposta erano inadeguati. Invece, niente. Solo: disinformazione e propaganda.

  • UNA MANOVRA ECONOMICA SENZA VISIONE E LA INCOGNITA PNRR

Una manovra «seria e realistica». Con queste parole la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ‘orgogliosamente’ rivendicato la rapidità, la coesione e l’efficacia nella elaborazione di una delle leggi dello Stato più importanti dell’anno e più delicate per il Paese. La verità è che questa manovra economica del governo ha almeno due grandi limiti. Aumenta le tasse – anche se le destre hanno promesso il contrario in campagna elettorale -; e non alloca le risorse pubbliche sugli investimenti giusti, per sostenere la crescita.

  • ARVEDI MANTENGA GLI IMPEGNI AMBIENTALI PROMESSI. SUBITO PIANO DI RILANCIO

Lo scorso 14 ottobre sono tornata a Terni per fare il punto sul polo siderurgico Acciai Speciali (AST). Su ciò che è stato fatto, e soprattutto, su ciò che resta ancora da fare per il rilancio economico dell’acciaieria ternana, e naturalmente, per affrontare la questione ambientale, ancora irrisolta.

In occasione del mio intervento all’assemblea di Federmanager, ho colto l’occasione per invitare Arvedi a farsi avanti e a mantenere gli impegni assunti sui nodi ambientali e occupazionali che riguardano il polo siderurgico di Terni.

Potete inoltre rivedere due pillole video della mia intervista a “Di Martedì” del 31 ottobre e la photo gallery dei miei incontri sul territorio per il “Salario minimo tour”.

  • MANOVRA SERIA E REALISTICA?

Giorgia Meloni ha costretto le forze di maggioranza a non presentare emendamenti sulla manovra economica. C’è solo una parvenza di coesione, il governo Meloni sa di avere tradito le promesse elettorali e di avere messo in piedi una Legge di Bilancio che non dà nemmeno una prospettiva futura al Paese.

  • FINO IN FONDO CONTRO LA POVERTÀ LAVORATIVA

Il Partito Democratico con le altre opposizioni portano avanti con convinzione la proposta di legge sul salario minimo. Se, come crediamo, le destre continueranno a opporsi, noi andremo avanti fino in fondo perché anche nel nostro Paese venga introdotta una legge che dica cosa è lavoro di qualità e cosa invece non lo è restituendo a milioni di lavoratrici e lavoratori la dignità che gli spetta di diritto. Per Costituzione.

  • SALARIO MINIMO TOUR: MONTESACRO (RM)- RICCIONE- PESARO

Tanti incontri intensi e partecipati per raccontare la mia battaglia sul salario minimo al Parlamento europeo e il mio impegno oggi sui territori e nei circoli per continuare a parlare di una misura di giustizia sociale di cui l’Italia ha urgente bisogno.

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