SALARIO MINIMO PER SCONFIGGERE POVERTÀ

Salario minimo

In Europa nell’ultimo decennio i lavoratori poveri sono aumentati del 12% e in Italia del 28%. La mancanza di offerta di lavoro obbliga milioni di persone ad accettare qualunque contratto o salario, perché quel poco è l’unica alternativa all’indigenza e all’esclusione sociale.

Una digitalizzazione fuori controllo sta mettendo a rischio i diritti del lavoro che sono stati conquistati nell’ultimo secolo. La risoluzione “Riduzione delle diseguaglianze concentrandosi in particolare sulla povertà lavorativa” individua il perimetro di intervento su cui l’Unione Europea deve agire urgentemente: dal salario minimo, al diritto alla disconnessione fino al tema dei lavoratori delle piattaforme.

Il Movimento 5 Stelle sostiene questa proposta ma non accetterà compromessi al ribasso e ci aspettiamo che lo faccia tutto il Parlamento europeo. Ribadiamo, inoltre, la necessità di modificare a monte il Semestre Europeo, mettendo lo sviluppo ambientale e sociale sullo stesso piano della governance macroeconomica.

Solo così, la Conferenza Sociale Europea di Oporto di maggio potrà riaffermare a pieno la dignità del lavoro da cui discenderà il nuovo modello sociale e di democrazia che lasceremo alle future generazioni.

(Intervento Plenaria 08.02.2021– “Riduzione delle diseguaglianze concentrandosi in particolare sulla povertà lavorativa”)