Stadio Franchi, gravissima la bocciatura dell’Europa

Stadio Franchi

Sabato scorso, (22 aprile ndr), la Commissione europea ha fatto sapere che non concederà le risorse PNRR a Palazzo Vecchio per il progetto di riqualificazione dello Stadio Artemio Franchi di Firenze. Condivido la delusione del sindaco di Firenze, Dario Nardella, con il quale nelle settimane scorse mi sono confrontata sul progetto. La bocciatura della Commissione europea, ad almeno un anno e mezzo dal via libera al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano al Consiglio Ecofin, a mio avviso, pone una questione molto delicata di metodo e di merito.

All’indomani del ‘no’, ancora ufficioso, da parte di Bruxelles al progetto di riqualificazione dello Stadio Artemio Franchi di Firenze, una delle ragioni della sospensione della terza tranche da 19 miliardi di euro all’Italia, per procedere ad una ‘valutazione aggiuntiva’, ho scritto alla Commissione europea per chiedere chiarimenti tempestivi, presentando una interrogazione parlamentare prioritaria con richiesta di risposta scritta.

È giusto, cari cittadini e cittadine, che sappiate che a distanza di quasi tre settimane dall’invio dell’interrogazione, non abbiamo ricevuto ancora alcuna risposta.

La Commissione europea non ha valutato opportuno rispondere subito alla mia richiesta di chiarimenti, perché? Nel frattempo, però, ufficializzando la bocciatura del progetto di riqualificazione dello Stadio Artemio Franchi di Firenze.

INCOMPRENSIBILE E PERICOLOSO IL METODO DELLA COMMISSIONE EUROPEA 

Ci sono almeno tre motivi che mi spingono a criticare l’atteggiamento della Commissione europea. A distanza di almeno un anno e mezzo dall’approvazione del progetto, è inaccettabile che la Commissione europea lo metta in dubbio, improvvisamente e senza fornire spiegazioni chiare e soprattutto comprensibili. Il messaggio che ha mandato al Paese, ma io credo a tutti gli Stati membri, è pericoloso.

Perché, di fatto, rischia di rendere arbitrario l’accesso alle risorse PNRR, finanche quelle già sbloccate dai governi nazionali. È chiaro che a subire le ripercussioni più pesanti sono e saranno le amministrazioni locali e i territori che, non banalmente, pensavano di potere fare affidamento pieno sulle risorse PNRR per indire i bandi di gara e procedere all’affidamento dei progetti.

Temo che, dopo questa improvvisa ‘virata’ della Commissione europea su un progetto già concordato, Comuni e Regioni, prima di impegnare parte delle risorse proprie e indire le gare per la realizzazione dei progetti sui territori, ci penseranno più di una volta. Lo stop al progetto di riqualificazione dello Stadio Artemio Franchi di Firenze è un precedente che rischia aggiungere confusione e incertezza.

A tal punto che, nei casi peggiori, le amministrazioni locali – molte delle quali finanziariamente in difficoltà –  potrebbero decidere di non assumere alcun impegno dinanzi ai cittadini e alle imprese. Credo che spetti ora al governo trovare una soluzione. Anche se resto convinta che sia inaccettabile che anche un solo ente locale possa correre il rischio di trovarsi scoperto, vedendosi rifiutare in un secondo momento l’erogazione delle risorse PNRR, per realizzare dei progetti inseriti nel Piano, approvato nel luglio 2021.