Tirocini di qualità al centro. Con gli studenti di Scuola di Politiche

Tirocini di qualità

Il 28 giugno scorso in Commissione Occupazione e Affari Sociali del Parlamento europeo abbiamo votato una iniziativa legislativa non vincolante sul sostegno e il rafforzamento della formazione professionale come strumento per il successo dei lavoratori ed elemento fondamentale della economia europea nel quadro della nuova industria 4.0.

Il parlamentare relatore è Anna Zalewska eletta tra le file dei conservatori del gruppo ECR. Di formazione professionale mi occupo da molto tempo al Parlamento europeo, così come dei tirocini di qualità, con un occhio attento ai giovani, soprattutto, ai nostri ragazzi e ragazze che studiano e si formano in Italia. Per loro, nulla è stato fatto o detto dalle destre per migliorare le condizioni di accesso al mercato del lavoro.

Questo testo legislativo è un tassello importante nel quadro più ampio di una nuova impostazione europea sulla formazione professionale dei lavoratori e delle lavoratrici, in modo particolare oggi che l’Unione europea si è presa l’impegno di portare avanti e a termine la transizione verde e digitale. Il mercato del lavoro sta cambiando molto velocemente e necessita sempre più di competenze di lungo periodo.

Al fine di migliorare il testo legislativo da presentare alla Commissione europea, coerentemente al lavoro fatto con la proposta di legge sui tirocini di qualità, ho presentato tre emendamenti. Tutti e tre sono passati in Commissione Occupazione e Affari sociali e confluiti poi nel testo finale. Sono orgogliosa che la mia proposta di abrogare i tirocini gratuiti sia passata!

GENERAZIONI DA TUTELARE

Lo stesso giorno ho avuto modo di incontrare e parlare con gli studenti e le studentesse della Scuola di Politiche a Bruxelles. E ho deciso di discutere con questi giovani proprio di tirocini di qualità. In Italia il mercato del lavoro è dominato da innumerevoli incertezze e limiti. Il lavoro dovrebbe rappresentare la dimensione sociale più alta e più importante ma è anche quella in cui i nostri giovani incontrano maggiori difficoltà.

Così finalmente il Parlamento europeo, nella plenaria di giugno, ha approvato la iniziativa legislativa sui tirocini di qualità con cui chiediamo alla Commissione europea di presentare una direttiva fornendo regole chiare, trasparenti e armonizzate nei 27 Stati europei dopo anni in cui una forte deregolamentazione ha trasformato gli stage da strumenti di opportunità a strumenti di abusi e di sfruttamento.

Basta con la retorica dei giovani che non vogliono lavorare o con la idea che dovrebbero lavorare gratis, al massimo con un rimborso spese, entrando in un circuito di tirocini senza fine che, di fatto, non li rende mai appetibili per una occupazione vera. Adeguata alle competenze acquisite e all’esperienza professionale maturata.

Non è però sufficiente un quadro giuridico che preveda l’abolizione dei tirocini gratuiti. Occorre garantire un salario minimo anche ai tirocinanti e agli stagisti. E sempre in modo molto coerente ho presentato tale proposta – oggi parte del testo in vigore – in occasione della discussione sulla direttiva salari minimi adeguati. Sono convinta che la legge europea sui tirocini di qualità, che abbiamo chiesto alla Commissione europea, rappresenti un passo avanti significativo per le giovani generazioni. La mia battaglia continua soprattutto i ragazzi e le ragazze italiane.

MISMATCHING E DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Anche perché la ricerca di una occupazione è oramai una corsa a ostacoli. Contribuiscono la mancanza di tirocini di qualità e ovviamente una farraginosa formazione professionale. A tal punto che, anno dopo anno, si aggrava il problema del mismatching tra le competenze di cui le aziende avrebbero bisogno e quelle di centinaia di migliaia di aspiranti lavoratori e lavoratrici.

Secondo alcuni dati, il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro ha superato il 40% al punto che nello scorso anno per quasi due milioni di assunzioni le imprese hanno riscontrato difficoltà nel trovare personale adatto, circa 600mila in più rispetto al 2021, ma quasi il doppio (1 milione) di quanto evidenziato prima della pandemia.

Da un lato, quindi, ci sono stage e tirocini gratuiti o che danno diritto a rimborsi spese ridicoli, trasformatisi da strumenti di opportunità a strumenti di abusi e sfruttamento, nonché responsabili del sorgere di nuove disuguaglianze tra chi ha alle spalle famiglie in grado di sobbarcarsi le spese di mantenimento di uno o più figli in stage o tirocinio e chi non può permettersi un tale esborso.

Dall’altro lato, invece, troviamo una disoccupazione giovanile divenuta strutturale, quantomeno in Italia. Le statistiche sull’occupazione relative al mese di maggio ci dicono chiaramente che il tasso di disoccupazione giovanile dei ragazzi tra 15 e 24 anni, al contrario, peggiora e sale fino al 21,7% con un aumento 0,9 punti. Ma per il governo Meloni, che si limita a festeggiare ai dati assoluti sulla occupazione diffusi dall’Istituto nazionale di statistica. Non guarda ai numeri in peggioramento su giovani e donne.

FORMARE NUOVE FIGURE PROFESSIONALI

La direttiva europea sui tirocini di qualità, che auspico sia presentata presto, entro la fine 2023 e sotto la presidenza di turno spagnola iniziata il primo luglio scorso, dovrà definire i requisiti minimi per standard di qualità e retribuzioni adeguate, vietando finalmente i tirocini non retribuiti, come chiesto dal Parlamento, significa poter contare su accordi scritti con condizioni di lavoro dignitose e accesso alla protezione sociale (diritti pensionistici, assicurazione sanitaria, sussidi di disoccupazione e congedi retribuiti).

Né va del futuro dei giovani, del corretto funzionamento del mercato interno ma anche della piena realizzazione dell’economia sociale di mercato. Infine, c’è da affrontare il tema dell’intelligenza artificiale, l’automazione dei processi di lavoro, le grandi sfide legate alla sostenibilità ambientale e climatica che hanno un impatto molto forte; ad esempio, tutte concorrono alla nascita di nuove figure professionali.

Nei prossimi anni sarà cruciale mettere i lavoratori e le lavoratrici nelle condizioni migliori per poter acquisire le abilità necessarie a svolgere mansioni inedite. I tirocini dovranno essere una parte importante della formazione professionale necessaria per acquisire le competenze indispensabili per entrare nel mondo del lavoro e restarvi.

 

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