Vigili del fuoco, agire subito per migliori condizioni di lavoro

Vigili del fuoco

Nell’Unione europea, oltre 3,6 milioni di Vigili del fuoco ogni giorno rischiano la vita e la salute fisica e mentale per proteggere i cittadini e le cittadine in difficoltà, durante un disastro naturale o un evento climatico estremo. Mi riferisco ai Vigili del fuoco, uomini e donne straordinari il cui fondamentale lavoro merita di essere riconosciuto e adeguatamente tutelato.

Nonostante il loro ruolo è sempre più importante, anche e soprattutto a causa del crescente numero di eventi climatici estremi che si abbattono sui nostri territori, questi lavoratori e lavoratrici sono tra le categorie che contano meno diritti e tutele.

Una condizione comune a tutta l’Unione europea dove i Vigili del fuoco denunciano lacune e ritardi e alla quale oggi chiedono di intervenire al fine di garantire una protezione sanitaria e sociale capillare e forte.

LA MIA BATTAGLIA IN PARLAMENTO

Da diverso tempo ho fatto mia questa battaglia, affinché si definiscano presto principi generali chiari che garantiscano la protezione sociale e giuslavoristica che meritano questi lavoratori e lavoratrici straordinarie. E interventi specifici per spingere gli investimenti in salute, sicurezza, prevenzione e formazione.

Già lo scorso marzo ho avuto modo di ascoltare le testimonianze e accogliere le istanze di alcuni rappresentanti della categoria ospiti della Commissione Occupazione e Affari Sociali al Parlamento europeo.

In occasione del dibattito in Plenaria, ho partecipato con grande interesse al sit-in che si è svolto il 14 settembre scorso davanti al Parlamento europeo di Strasburgo, organizzato dalla Confederazione europea dei sindacati del pubblico impiego. La discussione sulla interrogazione con richiesta di risposta orale da parte della Commissione UE riguardo al miglioramento delle condizioni di lavoro dei Vigili del Fuoco è stata l’occasione per rilanciare un tema sociale a lungo rimasto senza risposte e una normativa adeguata a livello nazionale ed europeo.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Daniela Rondinelli (@daniela_rondinelli_)

Nel mio intervento ho sottolineato come, per noi politici, sia un dovere morale avere una legislazione europea che attribuisca ai Vigili del fuoco uno specifico status giuridico in funzione del quale vengano da subito riconosciute specifiche tutele e garanzie:

  • pieno riconoscimento della malattia professionale;
  • protocolli di prevenzione e di decontaminazione adeguati;
  • dispositivi di protezione individuale moderni;
  • copertura assicurativa pubblica e accesso ai servizi socio-sanitari per la cura delle malattie fisiche e mentali.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Daniela Rondinelli (@daniela_rondinelli_)

NESSUN DUBBIO SULLA CANCEROSITÀ DELLE ATTIVITÀ SVOLTE DAI POMPIERI

È trascorso più di un anno dalla pubblicazione del rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità che classificava come cancerogene le attività svolte dai Vigili del fuoco. Nel testo si legge chiaramente che questi lavoratori, anche a distanza di decenni dalla cessazione del loro servizio, hanno il 300% di possibilità in più di contrarre il cancro.  E sempre lo stesso report evidenzia che il 4,1% dei vigili del fuoco, ancora in servizio, ha già ricevuto una diagnosi di cancro rispetto all’1% della popolazione generale. Tre quarti del campione statistico preso in considerazione dalla ricerca aveva lavorato per almeno 10 anni prima di ricevere la diagnosi, più della metà aveva meno di 50 anni. Un quinto meno di 40.

Tutto questo senza godere di alcuna tutela sanitaria.

L’Italia rappresenta un caso emblematico delle difficoltà riscontrate dal Corpo dei vigili del fuoco. Il nostro Paese infatti è da tempo affetto da una ormai cronica carenza di organico (solo 40mila unità su tutto il territorio nazionale), pochi mezzi a disposizione e nessuna copertura assicurativa da parte dell’INAIL.

Nei prossimi anni sono convinta che avremo sempre più bisogno del coraggio e della professionalità dei Vigili del fuoco, in modo particolare per affrontare le conseguenze della crisi climatica. Riconoscere oggi diritti e protezione ai Vigili del fuoco è una questione di giustizia sociale e un investimento sul loro e il nostro domani. Non possiamo ammettere quindi che chi rischia ogni giorno la propria vita per proteggere la nostra sia lasciato indietro.