Artisti e creativi, ottimo risultato in Commissione Lavoro!

artisti e creativi

Al Parlamento europeo lavoro a una direttiva che dia più tutele, più diritti ai lavoratori e alle lavoratrici del settore artistico e culturale e garantisca più risorse. In Italia, invece, si preferisce depredare e indebolire il Cinema e la Cultura.

Non è una novità, purtroppo, che il mondo dell’arte e della creatività nel nostro Paese soffre da anni condizioni di lavoro precarie e atipiche, aggravate dal problema dei salari bassi e non dignitosi. Non va meglio negli altri Stati europei dove milioni di lavoratori e lavoratrici vivono innumerevoli difficoltà contrattuali, salariali e di tutela sociale.

Vi ho già raccontato in altri numeri di questa newsletter del mio impegno a favore di questa particolare categoria di lavoratori e lavoratrici, nei giorni scorsi in Commissione Occupazione e Affari Sociali, abbiamo fatto un nuovo passo avanti verso la definizione di un quadro di tutele e diritti garantiti a livello europeo.

VERGOGNOSI TAGLI AL CINEMA ITALIANO

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha deciso di tagliare risorse al Cinema. L’esclusiva del Domani è stata confermata. Non più 100 milioni di euro in meno al settore cinematografico italiano ma 50 milioni di euro che resta comunque una cifra importante e ingiustificata.

«Caro Giancarlo, […] ti informo che è mia intenzione contribuire agli sforzi necessari alla definizione della prossima Legge di Bilancio 2024, attraverso risparmi di spesa per complessivi 100 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo», si legge nella lettera inviata al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

I tagli annunciati al ministero dell’Economia e delle Finanze, giustamente, hanno scatenato il malcontento di registi e maestranze del mondo del cinema italiano. Con questa sforbiciata, molte imprese rischiano di chiudere nel 2023 e molti investitori europei e internazionali potrebbero decidere di abbandonare produzioni e/o programmi già previsti in Italia, orientando altrove le risorse. Mettendo in grave difficoltà tanti addetti e le loro famiglie. Il settore cinematografico, infatti, dà lavoro a centinaia di migliaia di professionisti e maestranze e vale miliardi di euro di fatturato ogni anno.

Non solo. Il cinema è cultura, arte, innovazione, libertà di espressione e manifestazione del pensiero, idee, visione. Un ministro della Cultura che si nasconde dietro falsità – via gli sprechi (!) – e la scusa, grave, che il cinema in Italia appartiene alla sinistra, è pura follia!

ARTISTI E CREATIVI HANNO BISOGNO DI ESSERE PIÙ TUTELATI

Intanto, lo scollamento dell’Italia e di questo governo è tale da non rendersi conto che in Europa si sta andando in una direzione diversa. La Commissione Occupazione e Affari Sociali del Parlamento europeo ha adottato la proposta di creare un quadro comunitario per migliorare la condizione sociale e professionale dei lavoratori e delle lavoratrici del settore culturale e creativo.

Sono molto soddisfatta del risultato ottenuto anche grazie ai miei numerosi emendamenti. Dopo i negoziati tecnici, siamo arrivati a stabilire la necessità di chiedere alla Commissione europea un atto giuridico forte, come io stessa avevo richiesto. Abbiamo bisogno di una direttiva sulle condizioni di lavoro del settore e di decisioni volte ad aumentare il grado di cooperazione, scambio di buone prassi e comprensione dei diversi sistemi in atto negli Stati membri.

I PUNTI SU CUI INTERVENIRE

In Italia, non sappiamo esattamente quanti siano gli addetti nei teatri, nei cinema, nella musica, nell’arte, nella cultura e più in generale quante siano le nuove figure professionali, nate con l’avvento e lo sviluppo delle tecnologie e di internet, e inquadrati come creativi. Quel che è certo è che, al di là di coloro che possono contare sulle tutele previste da un contratto collettivo nazionale, ce ne sono molti altri che, con partite Iva, contratti interinali, intermittenti e a termine, offrono la loro professionalità per la realizzazione di diverse produzioni cinematografiche percependo salari non dignitosi e privati di diritti previdenziali e sociali.

RAFFORZARE LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

Per questo motivo, ho molto insistito sul rafforzamento del ruolo della contrattazione collettiva e delle parti sociali. Solo in questo modo è possibile garantire condizioni dignitose e salari equi e adeguati che riflettano l’effettivo livello di istruzione, competenze ed esperienze professionali. Ne consegue che dovranno essere vietate tutte le forme di lavoro sottopagato e non retribuito, inclusi i tirocini.

STOP AL LAVORO IRREGOLARE

Considerando l’elevata discontinuità del lavoro tipica di questo settore, ho sempre sostenuto la necessità di garantire ai lavoratori e alle lavoratrici strumenti di sostegno al reddito per potere rimanere stabilmente nel settore.

Per combattere il fenomeno del lavoro irregolare, sarà poi fondamentale determinare lo status occupazionale dei lavoratori. Inoltre, penso sia molto positiva l’introduzione del principio della condizionalità sociale. Quello dell’arte, dello spettacolo, della creatività sono settori che fanno molto affidamento sulle risorse che provengono da fondi pubblici, europei e nazionali. Non possiamo permettere che questi finiscano in mano a coloro che sfruttano il lavoro e la professionalità acquisita con anni di studio, formazione ed esperienza professionale.

VALORIZZARE LA FORMAZIONE

Il settore artistico-culturale e creativo è caratterizzato anche da una elevata mobilità geografica. La formazione acquisita in uno Stato europeo però non è generalmente riconosciuta nel nostro Paese o viceversa. Tale meccanismo crea delle inutili barriere di ingresso e alimenta disuguaglianze che non hanno ragione esistere in un mercato unico. È importante, quindi, come previsto dalla nostra proposta, valorizzare i titoli di studio in ambito artistico e culturale e promuovere sistemi automatici di riconoscimento e convalida reciproco e di certificazione di diplomi e altre qualifiche/competenze in modo tale da consentire la trasferibilità delle competenze e abilità dei lavoratori.

LA CREATIVITÀ UMANA RESTI AL CENTRO, INSTOSTITUIBILE

Un’azione importante e decisa va poi presa pensando al futuro che ci attende. La transizione tecnologica e digitale fa già parte delle nostre vite e il mondo dell’arte e della cultura non ne sono escluse. L’intelligenza artificiale, ad esempio, è una grande opportunità ma, come dico sempre, deve essere indirizzata e utilizzata in un’ottica antropocentrica. Serve trasparenza e senso di responsabilità per evitare nuove e dannose discriminazioni e il rischio poi, anche e soprattutto con l’avvento della intelligenza artificiale cosiddetta generativa, di una vera e propria sostituzione uomo-macchina. 

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