Pesca, UE sostenga le filiere a Km zero e investa nei giovani

La ripartenza del settore della pesca ha bisogno di una declinazione in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale.

A chiederlo sono i nostri pescatori e tutte le autorità locali che amministrano territori legati all’economia del mare. Essi potrebbero trarre grande vantaggio dallo sviluppo del settore ittico.

È a partire da queste richieste che il Movimento 5 Stelle ha presentato degli emendamenti (Fishers 4 the future_AMS) al testo in discussione al Parlamento europeo su ‘Pescatori per il futuro.

Attrarre una nuova generazione di lavoratori verso l’industria ittica e creare occupazione nelle comunità costiere’: sono queste le più priorità più importanti.

La direzione da seguire non può che essere quella di rimettere al centro i pescatori. Dobbiamo infatti accompagnarli nel processo di trasformazione del proprio ruolo, in particolare in funzione ambientale e sociale.

È necessario trovare soluzioni efficaci ai problemi del settore aumentando la redditività delle imprese e dei salari. Migliorando la sicurezza sul lavoro e riconoscendo i diritti delle donne, spesso impiegate nell’economia informale.

Per fare in modo che la pesca continui ad essere un settore importante per l’economia dell’Unione Europea dobbiamo rilanciare la piccola pesca tradizionale che ha dimostrato di essere più sostenibile rispetto a quella industriale.

Essa ha un impatto positivo sulle piccole località costiere. L’Unione europea deve sostenere la creazione di filiere della pesca a km Zero e meccanismi di valorizzazione dei prodotti con apposite certificazioni di qualità.