USA e UE alleati naturali: 2024 anno cruciale per le Democrazie

alleanza USA-UE

Lo scorso primo dicembre, insieme ad altri deputati della delegazione per le relazioni UE-USA del Parlamento europeo, ho preso parte a una tre giorni di incontri istituzionali e politici a Washington DC con alcuni rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti.

Il confronto con gli eletti dei Democratici e dei Repubblicani è stato ricco di riflessioni e di spunti politici europei e internazionali.

Al centro delle nostre discussioni: il conflitto russo-ucraino, l’escalation della guerra israelo-palestinese, dopo il feroce attacco di Hamas contro Israele, e infine, altri temi comuni, quali la sicurezza alimentare e commerciale, la competizione cinese, il cambiamento climatico e infine la transizione energetica. Ma ci siamo confrontati anche sulle prossime elezioni rispetto alle quali abbiamo condivido il rischio di interferenze da parte di paesi stranieri e la disinformazione incontrollata, fattori che hanno influito sia sulle precedenti elezioni statunitensi sia su quelle europee.

Riconosciuta la delicatezza di entrambi gli appuntamenti elettorali – decisivi per i futuri equilibri globali e geopolitici – abbiamo siglato una intesa con la quale abbiamo messo nero su bianco la necessità di adottare tutte le misure necessarie a combattere le fake news e le influenze straniere sull’esito delle votazioni.

2024, ANNO DECISIVO

Il prossimo anno è cruciale. Da un lato, le elezioni presidenziali americane con un acceso scontro tra Democratici e Repubblicani, e la possibile nuova scalata alla Casa Bianca di Donald Trump, che sulla base di una sentenza storica della Corte Suprema dello Stato del Colorado non potrà correre alle primarie dei Repubblicani -; dall’altro, le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo e della Commissione europea in un periodo in cui sono in corso due gravi conflitti e una fortissima incertezza economica e geopolitica legata anche alla sfida della crisi climatica e alla transizione energetica.

USA-UE, SECOLI DI VALORI E STORIA CONDIVISI

L’alleanza bilaterale tra Stati Uniti e Unione europea è fondamentale per rafforzare la democrazia, lo Stato di diritto e le libertà. Un’alleanza che definisco da sempre come “naturale”.

I nostri legami storici, politici, economici e soprattutto culturali rappresentano un argine imprescindibile contro i regimi autoritari, in grado di garantire un sistema di relazioni internazionali basato sul multilateralismo e sulla sicurezza ma soprattutto sul benessere collettivo.

Nelle scorse settimane, l’Europa ha mandato un chiaro segnale politico di unità e fermezza alla Russia di Putin che testimonia ancora una volta quanto sia condiviso da entrambe le sponde dell’Atlantico l’obiettivo di porre un argine ai regimi autoritari con il via libera all’iter di adesione dell’Ucraina all’Unione europea.

VIA LIBERA AI NEGOZIATI DI ADESIONE DI KIEV ALL’UE, E ORA?

Il 14 dicembre, infatti, il Consiglio europeo ha annunciato di aver trovato un accordo per aprire i negoziati di adesione all’Unione europea per l’Ucraina. La notizia è arrivata in maniera inaspettata, visto che il primo ministro ungherese Viktor Orbàn sembrava determinato a bloccare i negoziati di adesione facendo ricorso al veto. Al contrario, tutti altri paesi hanno insistito affinché questa decisione fosse presa. L’astensione simbolica dell’Ungheria ha quindi permesso di procedere per l’accordo.

Sul fronte degli aiuti economici all’Ucraina la situazione è invece piuttosto complessa.

A margine del Consiglio europeo, la Commissione ha poi chiesto di aumentare il budget per sostenere l’Ucraina. Proposta bloccata proprio dal veto di Orbàn. Il Premier ungherese ha affermato che l’approvazione degli aiuti a Kiev è vincolata allo sblocco da parte dell’esecutivo comunitario di tutti i fondi congelati per violazioni dello Stato di diritto, che ammontano ancora a 21 miliardi. Circa 10,2 miliardi di euro sono stati sbloccati, dopo la riforma giudiziaria di Budapest che ha ricevuto il semaforo verde di Bruxelles.

Sempre sul sostegno economico a Kiev, anche gli Stati Uniti sono in difficoltà. La settimana scorsa, infatti, la visita ufficiale del presidente ucraino Zelensky al Congresso e il bilaterale con il presidente Biden nello studio ovale non hanno portato i frutti sperati. I Repubblicani hanno sottoposto il via libera a una nuova tranche di aiuti economici e militari a favore di Kiev a un prioritario impegno finanziario del Paese sui migranti, in particolare, alla frontiera con il Messico.

COOPERAZIONE RAFFORZATA IN VISTA DEGLI APPUNTAMENTI ELETTORALI IN USA E UE

La polarizzazione del dibattito pubblico e politico, il presagio di un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, la disinformazione sui social media e le interferenze dirette e indirette dei paesi terzi per influenzare l’esito di due elezioni tra le più importanti a livello mondiale ci costringono a rimanere più vigili che mai e a cooperare per arginare i ricatti di forze politiche che intendono incrinare il legame tra USA e UE.

In vista di questi importanti appuntamenti elettorali, tra gli impegni comuni sottoscritti durante la visita della nostra delegazione al Congresso, vi è anche la volontà ferma ed esplicita di fermare qualsiasi forma di influenza russa o cinese, tanto nella manipolazione delle informazioni quanto nelle interferenze elettorali. La posta in gioco è troppo alta: in ballo c’è la tenuta delle nostre democrazie e di tutti quei valori – di Democrazia, libertà e Stato di diritto – fondamentali per la piena realizzazione dell’individuo.