Editing genomico in agricoltura: le mie proposte

Nel futuro, l’agricoltura sarà un settore ancora più strategico che dovrà produrre di più, tentando di assicurare materie prime alimentari a sufficienza, e al tempo stesso, più resiliente e più sostenibile. Resiliente agli shock economici e geopolitici, come ha dimostrato la invasione russa dell’Ucraina, ma anche, ai cambiamenti climatici. Sostenibile per riuscire a ridurre l’impatto ambientale e contribuire a conseguire gli ambiziosi obiettivi sulla neutralità climatica. Come resilienza, sostenibilità e produzione possono tenersi insieme? Una risposta arriva dalla innovazione in agricoltura.

IL REGOLAMENTO EUROPEO SULLE NEW GENOMIC TECHNICS

La genetica e le nuove tecnologie, oggi e ancora di più in futuro, assumono un ruolo fondamentale. In particolare, le Tecniche di Evoluzione Assistita – Tea, o New Genomic Technics credono siano cruciali.

Nel luglio scorso, al Parlamento europeo, abbiamo avviato la discussione per l’introduzione di un regolamento europeo che disciplini le Tecniche di evoluzione assistita, colmando quei pericolosi vuoti normativi che consentirebbero a prodotti interamente realizzati in laboratorio di arrivare sulle tavole dei consumatori, scavalcando ogni reale e approfondito studio scientifico ovvero valutazioni d’impatto ambientale e sociale.

Sono da sempre convinta che l’editing genomico sia uno dei tasselli dell’agricoltura 4.0. Quello di cui abbiamo bisogno, dunque, è innovare, e non distruggere, il modello agricolo europeo affinché resti il settore trainante della economia dell’Unione europea.

I MIEI EMENDAMENTI SULL’EDITING GENOMICO

Per questo motivo, ho presentato alcuni emendamenti che vanno nella direzione di garantire la piena tracciabilità e riconoscibilità dei prodotti coltivati utilizzando le tecnologie di evoluzione assistita. Sono dell’avviso, infatti, che i consumatori debbano essere informati in maniera trasparente su ciò che acquistano e mangiano così come gli agricoltori che acquistano le sementi. Inoltre, ritengo fondamentale definire con certezza criteri oggettivi, basati su dati scientifici per stabilire e accertare se una pianta NGT sia equivalente a piante presenti in natura, o selezionate in modo convenzionale, e stabilire una procedura che consenta alle autorità competenti di verificare e di adottare in merito una decisione nel rispetto di tali criteri, prima di rendere disponibili sul mercato piante e prodotti realizzati con tecniche genomiche.

È importante chiarire che l’editing genomico è cosa ben diversa dagli OGM (Organismi Geneticamente Modificati). In quest’ultimo caso, si interviene sul DNA della pianta creando di fatto una specie che non esiste in natura. Su questo aspetto la posizione del Parlamento europeo, nonché la mia opinione è molto chiara e molto netta. L’obiettivo dell’Unione europea deve essere quello di rafforzare i cicli biologici, difendendo il profondo legame tra cibo e natura che non può in nessun modo essere sostituito.

Agricoltura e sostenibilità possono (e devono) camminare assieme. L’una infatti non esclude l’altra. Ci sono modelli agricoli all’avanguardia sui quali l’Unione europea deve investire di più e le nuove tecnologie costituiscono il migliore mezzo per ridurre le emissioni climalteranti e l’impatto sull’ambiente delle attività agricole e zootecniche.

Puntare e sostenere gli investimenti sull’innovazione è essenziale per permettere agli operatori del settore di rinnovare il proprio sistema produttivo. L’agricoltura di precisione è la chiave per produrre di più, consumando meno. Anche la Intelligenza Artificiale, la robotica, la biotecnologia, la gestione dell’acqua, il controllo dello stress climatico, le piattaforme di genetica vegetale, infine, le proteine alternative sono tutti strumenti che possono aiutare a a produrre con maggiore responsabilità nei confronti del Pianeta.