Il Superbonus tra le politiche finanziate dal fondo sociale per il clima

Il Superbonus

Il Superbonus come modello virtuoso per accelerare sugli obiettivi del Green Deal e del Pacchetto Fit for 55 -La transizione energetica è un obiettivo irrinunciabile che per essere realizzato necessita del coinvolgimento attivo di tutti: Istituzioni, aziende e cittadini.

Il fondo sociale per il clima deve essere quello strumento che consentirà ai soggetti più deboli della nostra società, ossia cittadini e microimprese vulnerabili, di essere comunque protagonisti di questo cambiamento.

Nell’ottica di dar vita ad una finanza di impatto, è importante che il fondo sostenga azioni come il Superbonus al 110%. In Italia ha dato un nuovo impulso al Paese. Migliorando l’efficientamento energetico degli edifici e ponendo le basi per la ripresa economica e occupazionale di un settore strategico come quello dell’edilizia.

Per questo, come Movimento 5 Stelle, riteniamo che il fondo sociale per il clima debba avere una dotazione finanziaria adeguata. Che tenga conto degli scenari macroeconomici globali come l’inflazione, e sostenga in modo deciso anche l’occupazione e la formazione professionale. Da sempre punto debole per le microimprese, anche alla luce della conclusione di SURE prevista nel 2023.

Il Fondo sociale per il clima 2025-2032, finanziato dal bilancio europeo, dovrebbe assegnare circa 70 miliardi di euro per supportare i cittadini a investire nell’efficientamento energetico. Parliamo di nuovi sistemi di riscaldamento, raffrescamento. Infine, della mobilità pulita.

Il fondo si baserà sul nuovo ETS. Il nuovo meccanismo di scambio delle quote di emissione (25 per cento) che coinvolgerà anche il settore edile, dei trasporti e il commercio. E per il 50 per cento su un meccanismo di co-finanziamento UE-Stati membri al fine di mobilitare oltre 140 miliardi di euro.