Peste suina, serve piano straordinario di contenimento cinghiali

peste suina

Peste suina – I vertici degli agricoltori in visita nell’allevamento Fucili di San Severino con l’eurodeputata Rondinelli, prima firmataria di un’interrogazione sul tema. Gardoni: “Aziende già in crisi, fondamentale sbloccare risorse”.

 

Nessuna misura di contenimento potrà essere efficace se prima non si riequilibrano gli ambienti con un abbattimento straordinario dei cinghiali.

È questa in estrema sintesi la posizione di Coldiretti Marche espressa ieri (25 febbraio 2022, ndr) all’europarlamentare Daniela Rondinelli. In visita nella nostra regione dopo la presentazione di un’interrogazione all’Europarlamento sul tema per chiedere sostegno ai territori colpiti, finanziamenti per gli allevamenti allo stato brado e, appunto, piani di contenimento della fauna selvatica per prevenire nuovi focolai.

“La peste suina è un tema molto attuale – ha detto l’onorevole Rondinelli –. Abbiamo bisogno di misure a livello europeo per il contenimento di un fenomeno che mette a rischio un’eccellenza italiana.

Abbiamo chiesto all’Unione Europea misure pragmatiche e concrete di prevenzione e finanziamenti. Qui nelle Marche ho trovato una realtà che ha voglia di rinascere, crescere, protesa verso il futuro con imprenditori pronti a rimettersi in gioco”.

Coldiretti Marche, il timore degli allevatori suinicoli

Nella nostra regione non sono stati riscontrati casi. Il timore degli allevatori però è grande. Perché la malattia, assolutamente non trasmissibile all’uomo, è altamente contagiosa tra cinghiali e maiali e per questo abbiamo dotato tutti gli allevamenti di doppie recinzioni per non far entrare a contatto gli animali tra loro.

“Siamo convinti che le Istituzioni possono svolgere un lavoro prezioso per tutti i settori economici e, in particolare, per l’agroalimentare italiano – ha detto Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche –. Soprattutto in questo momento critico, di grande difficoltà che già paga l’aumento dei costi delle risorse energetiche e di produzione.

“Il lavoro nell’immediato che possiamo fare è quello di far sbloccare le tante risorse presenti a livello nazionale ed europeo che possono rappresentare una liquidità fondamentale per le imprese”.