Newsletter 47, 23 giugno Insieme con Daniela verso la nuova Europa

Newsletter 47

Newsletter 47- Una legge europea per la tutela sociale e professionale nel settore artistico, culturale e creativo. Se ne parlerà il prossimo 26 giugno nel corso di un evento da me organizzato e promosso che si terrà a Roma negli spazi di Esperienza Europa. La pandemia Covid-19 ha colpito duramente artisti e creativi italiani ed europei, i quali da anni denunciano condizioni di lavoro precarie e atipiche, aggravate dal problema dei salari bassi e non dignitosi. Il Parlamento europeo sta lavorando a una proposta di legge da presentare alla Commissione con l’obiettivo di rafforzare le condizioni di lavoro degli artisti e dei creativi in tutti gli Stati membri.

In questo numero:

  • DIGITALIZZAZIONE E AUTOMAZIONE, QUALE FUTURO DEL LAVORO?

La digitalizzazione delle attività produttive genera opportunità ma anche rischi nuovi e diversi da quelli che abbiamo già conosciuto con l’automazione o la robotizzazione. Il legame tra digitalizzazione, intelligenza artificiale e lavoro diventa sempre più stringente e il mercato si sta modificando radicalmente. Data l’attività che da tempo svolgo sull’argomento, sono stata invitata a partecipare al 5° Workshop organizzato da We-Transform a Vienna lo scorso 13 e 14 giugno.

  • SICCITÀ, USO SOSTENIBILE DELL’ACQUA IN AGRICOLTURA: UN GIORNO A FONDI

La crisi climatica in atto va affrontata con competenza, serietà e lungimiranza. Al Parlamento europeo mi sto occupando di un tema molto delicato ma finora poco dibattuto in Italia e in Europa: la gestione sostenibile dell’acqua, tema su cui lo scorso 15 giugno sono stata invitata a parlare all’evento organizzato da Legacoop Lazio dal titolo Emergenza idrica: un percorso comune per il sistema rurale e le agricolture. Conoscenza e ricerca player necessari per vincere la sfida.

  • RIDER, SEGNALE POSITIVO DAL CONSIGLIO UE: BASTA FALSI-AUTONOMI E SFRUTTAMENTO

Il 12 giugno scorso, i ministri del Lavoro dei 27 Stati membri hanno trovato un accordo sulla direttiva lavoratori delle piattaforme che riguarderà non solo i rider, ma anche gli autisti e i lavoratori domestici. Tra i punti qualificanti di questo accordo, che ha aperto i negoziati per il via libera definitivo alla direttiva lavoratori delle piattaforme che ho contribuito a migliorare, c’è il riconoscimento del principio della presunzione di subordinazione a favore dei lavoratori e delle lavoratrici.

  • APPALTI PUBBLICI, SOS SUB-APPALTI A CASCATA PER I LAVORATORI

Le settimane scorse il dibattito politico si è concentrato tutto sulla partita del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e su alcuni provvedimenti legislativi adottati dal governo Meloni tra cui il nuovo Codice degli appalti pubblici. Il mio giudizio sul nuovo Codice degli appalti non è positivo, dal momento che l’indirizzo della maggioranza è quello di favorire una eccessiva deregolamentazione, come se bastasse avere meno regole e meno controlli per mettere a terra il Pnrr. Così non è.

  • PNRR, LA POLEMICA SULLA CORTE DEI CONTI È SOLO FUMO NEGLI OCCHI

Le amministrazioni locali chiedono cosa ne sarà del Piano nazionale di ripresa e resilienza dal momento che il governo Meloni non ha ancora chiarito cosa intende farne. Da mesi oramai si parla della revisione del Pnrr, ma non è ancora chiaro in cosa consista questa rimodulazione: quali progetti saranno sacrificati, quali risorse saranno spostate. Nulla di nulla. Il governo Meloni ha pensato bene di dare priorità alla propaganda e alle polemiche sterili raccontando ai cittadini e alle cittadine che il controllo della Corte dei Conti fosse una zavorra per la realizzazione del Piano.

  • MIGRANTI, SÌ AL PATTO ASILO E MIGRAZIONE. MA NESSUNA SVOLTA PER L’UE

La svolta sui migranti raccontata dal governo Meloni non c’è mai stata in questi otto mesi né in Italia né in Europa. L’8 giugno scorso, il Consiglio europeo dei ministri dell’Interno ha faticosamente raggiunto un accordo sul Patto asilo e migrazione proposto dalla Commissione europea. Faticosamente perché sembrava quasi scontato un ennesimo empasse politico e un nuovo rinvio. Alla fine, complice l’avvicinarsi delle Europee 2024, i paesi europei hanno deciso di accogliere il Patto, anche se non sono mancati alcuni distinguo che sollevano dubbi e perplessità sull’assetto politico dell’Unione europea dinanzi a determinate sfide ed emergenze.