Newsletter 61, 26 gennaio Insieme con Daniela verso la nuova Europa

Newsletter 61

Newsletter 61- La legittima ricerca di conferme del supporto internazionale da parte di Zelensky s’inserisce in un quadro politico mondiale complesso e delicato nel quale serpeggia una certa stanchezza, e la presa di coscienza che la diplomazia si conferma essere la grande assente in Ucraina e in Medio Oriente. Nonostante tutto, non è ipotizzabile che l’UE e gli USA possano negare il sostegno alla causa ucraina. Le conseguenze rischiano di essere catastrofiche.

Questi gli altri argomenti di cui ho parlato:

PNRR, CHE DISASTRO! MELONI AMMETTA I RITARDI

L’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sta assumendo sempre più i contorni di una farsa. La Premier Giorgia Meloni non perde occasione per mettere in evidenza un presunto doppio primato: “essere la prima Nazione in Europa a presentare la richiesta e a ricevere dalla Commissione europea la quarta rata, ma anche, a presentare la richiesta per la quinta rata”. Ma Giorgia Meloni ha il vizio di raccontare le cose a metà. Ha il vizio della omissione di informazioni “scomode” che raccontano una realtà ben diversa.

ACCA LARENZIA, PERCHÈ MELONI NON SI DICHIARA ANTIFASCISTA?

La vicenda di Acca Larenzia ha acceso il dibattito politico italiano ed europeo sul rischio dei movimenti estremisti. Ci opponiamo alla ostinazione con la quale la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si sottrae al dovere di dichiararsi anti-fascista, l’unico modo per delegittimare sia sul piano politico sia sul piano istituzionale i rigurgiti nostalgici del Fascismo nel nostro Paese ed evitare che l’Europa ci guardi con preoccupazione.

APPALTI PUBBLICI, NUOVE NORME UE PER DIFENDERE IL LAVORO DI QUALITÀ

Lo scorso 16 gennaio, nel corso della Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, sono intervenuta su una interrogazione orale sulla riforma della Direttiva europea 2014/24/UE sugli appalti pubblici. Una riforma che ritengo debba essere affrontata con urgenza. Il lavoro nero, irregolare e sottopagato si annida spesso negli appalti pubblici, complici i subappalti e le offerte al massimo ribasso. A farne le spese sono i lavoratori e le imprese che competono lealmente.